Ciao a tutti, sono Lucrezia e sono un’insegnate di matematica, ma anche una soccorritrice della Santa Maria Assunta.
Non farò della retorica, ne tanto meno vi inviterò ad essere protagonisti di grande opere di altruismo, riporto solo la mia esperienza.
La mia prima esperienza risale a quando da ragazzina trascorrevo le estati insieme alla mia famiglia presso una colonia di donne ipovedenti. Mia mamma lavora come cuoca, mentre mio papà aiutava quando poteva, come custode.
Al mattino le ospiti erano solite fare una passeggiata, e per muoversi tranquillamente lungo le strade ed i sentieri, un paio di occhi erano necessari così dando la mano ad una di loro, davo il via ad una carovana.Mi sentivo più indispensabile che utile, gratificata nel sapere che potevo portarle ad esplorare un mondo fuori dal giardino.
Nel 2005 ho saputo tramite un’allieva che iniziava un corso di primo soccorso; mi sono iscritta ed ho accettato la sfida.
Ho seguito dei corsi, e superato degli esami, sino all’abilitazione da soccorritore del 112.
Nel 2009 c’e stato il terremoto all’Aquila. Serviva gente che scendesse a dare una mano e così sono partita.E’ stata un’esperienza impagabile. Non ho strappato nessuno dalla morte, togliendolo dalle macerie, ma ho distribuito pasti caldi, ho fatto giocare i bambini e tenuto lezioni alla scuola da campo.
Alla fine a Marzo arriva Covid IL TERRIBILE. I turni sono diventati massacranti, le chiamate si susseguivano a ritmi serrati. Le cose sono cambiate improvvisamente, nulla era più come prima.
Si respiravano paura e sgomento.
Tuttavia sotto la mascherina mi sentivo sicura, sorridevo ai pazienti senza rendermi conto che loro non potevano vedermi. E’ stato difficile ma solo grazie al sostegno ed alla comprensione trovati in Associazione, si è andati avanti.
Lavoro in istituto Scolastico che crede fortemente nella solidarietà.
Periodicamente facciamo incontrare i nostri studenti ai rappresentanti delle varie associazioni di volontariato presenti sul territorio.
Io stessa porta la mia esperienza ai ragazzi maggiorenni, e negli ultimi 3 anni, insieme alla Santa Maria Assunta abbiamo abilitato più di 200 studenti all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.
Concludo dicendo che anche il più piccolo gesto di solidarietà è sempre di grande aiuto per chi ne ha bisogno.